Cerved ha pubblicato il Rapporto PMI 2023, evidenziando una significativa inversione di tendenza per le piccole e medie imprese italiane. Dopo un 2022 positivo (+6,1% di fatturato), il 2023 ha visto un aumento delle chiusure aziendali (+33,3%), con fallimenti e liquidazioni in bonis rispettivamente cresciuti del 25,2% e del 36%. Anche i ritardi nei pagamenti sono aumentati, raggiungendo il 10% a giugno.
Le previsioni per il 2024-2025 non sono incoraggianti: le PMI in area di sicurezza potrebbero scendere al 37,3% e quelle a rischio salire all’8%. In uno scenario pessimistico, la quota di PMI a rischio potrebbe arrivare all’8,5%, con una quota di debiti finanziari a rischio che aumenterebbe dal 7,6% al 9,9%.
Il rapporto analizza quasi 164.000 PMI, che rappresentano il 18,3% delle società con bilancio valido e un giro d’affari superiore ai 900 miliardi di euro. Si prevede che i fatturati reali delle PMI rallenteranno, con una crescita del +2,2% nel 2023 e cali nel margine operativo lordo e nel ROE.
Il settore delle costruzioni è particolarmente colpito, con una contrazione dei ricavi prevista. Inoltre, il Public Procurement è identificato come una leva importante per la crescita delle PMI, ma la necessità di allocare risorse pubbliche in modo efficiente è cruciale. Le imprese che hanno vinto gare pubbliche mostrano tassi di uscita dal mercato più bassi e una crescita più sostenuta.
In sintesi, le PMI italiane affrontano sfide significative, ma con politiche di supporto adeguate e un focus su pratiche sostenibili, possono continuare a contribuire all’economia nazionale.
Nel 2021, la pubblica amministrazione italiana ha speso 211 miliardi di euro in appalti pubblici, pari all’11,8% del PIL. Secondo un’analisi di Cerved, vincere una gara pubblica consente una crescita media del 15,5% dei ricavi e del 10,5% dell’occupazione per le aziende aggiudicatarie. Tuttavia, nel 2022, 1,5 miliardi di euro sono stati assegnati a circa mille aziende che poi sono uscite dal mercato, mentre 4,5 miliardi sono andati a 3.000 aziende che non hanno migliorato le loro performance. D’altra parte, 14,4 miliardi sono stati destinati a 10.000 imprese che ne hanno tratto vantaggio.
Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved, sottolinea l’importanza del Public Procurement come leva per la crescita economica, ma avverte che gli impatti non sono uniformi. Avere clienti pubblici non migliora la produttività delle aziende rischiose, anzi, la peggiora. È necessario un approccio più selettivo nell’assegnazione dei contratti pubblici, utilizzando dati e tecnologie per identificare le imprese più promettenti.
Cerved ha analizzato 52.329 PMI che hanno vinto contratti pubblici tra il 2016 e il 2022, evidenziando che il settore delle costruzioni è il più dipendente dagli appalti pubblici. Le PMI che collaborano con la PA mostrano tassi di uscita dal mercato inferiori rispetto a quelle senza contratti. Nel 2023, si è registrata una battuta d’arresto nella crescita delle PMI, con un aumento delle chiusure (+33,3%) e dei fallimenti, insieme a un deterioramento delle abitudini di pagamento.
Cerved ha analizzato le PMI che hanno vinto contratti pubblici tra il 2016 e il 2022, rivelando che 52.329 aziende (31,9%) hanno ottenuto appalti per circa 34 miliardi di euro. Le grandi imprese, invece, hanno ricevuto oltre il doppio, con 72 miliardi e una quota di appalti aumentata dal 60,7% al 68,2%.
Il settore delle costruzioni è il più dipendente dagli appalti pubblici, con il 16,4% dei ricavi per le grandi aziende e il 12,5% per le PMI. Per queste ultime, il peso degli importi pubblici sui ricavi è del 3,7%, che sale al 6,2% al Sud. Le imprese fornitrici della PA nel 2022 hanno mostrato maggiore produttività e redditività, con un tasso di uscita dal mercato più basso (1,8% contro 3,8%).
Nel 2023, circa 10.000 PMI hanno ricevuto 14,4 miliardi di euro pubblici, mentre le aziende che hanno chiuso o peggiorato hanno ricevuto rispettivamente 1,5 e 4,5 miliardi. La vittoria di una gara pubblica riduce gli esiti negativi, specialmente nei servizi e nelle costruzioni.
Tuttavia, nel primo semestre del 2023, l’economia italiana ha mostrato segnali di rallentamento, con una diminuzione delle nascite di imprese (-2,3%) e un aumento delle chiusure (+33,3%). Le abitudini di pagamento sono peggiorate, con un incremento dei ritardi e dei mancati pagamenti, in particolare nei settori energetico, agricolo ed edilizio.
Soluzioni e idee per le PMI
- Analisi C.A.S.E.: Implementare strumenti di analisi come il C.A.S.E. (Controlling, Analysis & Strategic Entrepreneurship) per affrontare il sovraindebitamento e ottimizzare le risorse aziendali. Questo approccio aiuta a prendere decisioni informate e a pianificare strategie future.
- Focus sul Public Procurement: Sfruttare le opportunità offerte dal Public Procurement per incrementare il fatturato e l’occupazione. È fondamentale adottare un approccio selettivo per identificare le gare più promettenti e massimizzare i benefici.
- Business Plan Adeguato: Boarino Consulenze è particolarmente preparata nella creazione di business plan completi e personalizzati. Un adeguato business plan è essenziale per attrarre investitori e ottenere finanziamenti, nonché per guidare le PMI verso strategie di crescita sostenibile. Questo documento deve includere un’analisi di mercato, obiettivi chiari e strategie operative, assicurando che le PMI possano affrontare le sfide attuali e future con un piano solido e ben strutturato.
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